Come i social network cambiano il modo di interagire col mondo

Vignetta sugli effetti del microblogging nella vita reale

Il microblogging avanza e non si può più ignorarlo, avanza tanto che diventa anche oggetto di sempre più diffuse battute e gag a riguardo. Non si può ignorare la cosa, anche se in Italia le cose arrivano dopo e sempre scremate, comunque prima o poi arrivano. Quindi attenti tutti: là fuori c’è un mondo che aspetta solo di Twittare su cosa succede, su quello che capita e su come capita.

Commenti, feedback, responsi, il tutto in tempo reale. Dire una cosa e poi smentire di averla detta? Diventa difficile, se il gap tra dichiarazione e smentita è di qualche ora. Un disservizio? Aspettate un tracollo di commenti negativi e conseguente danno di immagine per l’azienda. Certo, la vignetta qui sopra dà anche una dimensione del fenomeno, che non può essere fatto più grande di quello che è (ovvero, quanti Followers ha?, come a dire, quanti prendono per buono quello che dice?), ma consci anche che come sasso lanciato in stagno, la possibilità di riverbero e di diffusione per cerchi concentrici è facile ed attuale.

Non c’è da dormire tranquilli, specie per chi sul rapporto col pubblico e sul riscontro dei suoi servizi si presenta in borsa o ci crea un marketing.

iPad e le aspettative della rete

Sembra che l’attesa del pubblico per l’ultimo prodotto della Apple sia in forte crescita, tanto da porre in ombra quanto visto per l’iPhone prima del suo lancio. Basterebbero questi rumors incontrollati per confermare che Steve Jobs ha di nuovo fatto centro. Eppure rimangono i molti dubbi scaturiti a seguito del MAC World di fine gennaio e che ancora non son stati fugati.

Non bastano a dissiparli neanche le notizie trapelate oggi di un fantomatico (in quanto rapidamente ritirato dal download) SDK per iPhone e iPad in versione 3.0 in cui comparivano tracce di videoconferenza, alimentando le speranze che la carenza di un apparato ottico nell’apparecchio demo sia ormai un problema superato.

Che i misteri intorno all’iPad siano tutta una strategia di marketing per mantenere l’attenzione sul prodotto, man mano che si avvicina la data di release?
Lo scopriremo solo vivendo.

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La giacchetta “acchiappona” solare made in China

Avevo visto il pannello solare che ricarica l’iPhone, prodotto da Novothink. Avevo visto lo zaino dotato di pannello solare incorporato (e capace di caricare piccoli device, ma non di alimentare un portatile, per quello serviva una borsa ad hoc, dal look molto meno fashion del primo.
Mi mancava di vedere la giacchetta con pannelli solari incorporati, capace di alimentare decine di unità dipendenti da energia per funzionare.
E sembra che funzioni bene anche come rimorchio 🙂

Qui un link all’articolo originale da cui l’ho pescato.

Riapre l’Apple Store. Di nuovo c’è solo Aperture

sembra uno scherzo, ed invece è l’unica novità presente sul sito della Apple oggi. Solo Aperture vs 3, niente Mac con nuovi processori i5 e i7 Intel.

Si rimanda quindi la sagra del rinnovo del Laptop.

Arriva l’Ipad

l'iPad Apple

Il 27 gennaio è arrivato e passato. Il gran polverone mediatico si finalmente diradato, lasciando dietro alla convention californiana tanti strascichi e discussioni di colore, ma anche una sostanziale certezza. L’iPad c’è, esiste, è in via di produzione e a breve sarà sul mercato (si parla di marzo per la versione Wi-Fi only e di aprile per la versione 3G). Steve Jobs ha nuovamente alzato l’asticella per tutti i produttori di hardware di consumo, trovando la formula per rendere appetibile anche a utenti distratti o poco informatizzati (definiti dai geek come “utonti”) la fruizione di contenuti digitali in un percorso di normalizzazione e pervasività dei nuovi media nella vita di ogni giorno.

Non è un apparecchio che segna uno stacco netto con il passato, che non porta gli utenti altamente informatizzati a gridare al miracolo o alla rivoluzione, anzi, forse proprio questi ultimi sono quelli che sono rimasti maggiormente delusi dalla presentazione del nuovo apparecchio marcato “Mela”, ma che indirizza in maniera autoritaria, e forse definitiva, lo sviluppo di piattaforme per il consumo di contenuti digitali verso una forma più compatibile, flessibile e comprensibile. In altre parole, verso la normalità definitiva.

Pensare, in un mondo in cui l’iPad è presente, di lasciare i contenuti di editoria legati ai media tradizionali, su carta e svincolati da internet è oggi più difficile.

L’intero settore editoriale deve interrogarsi sulle nuove frontiere di fruizione che son state aperte da questo nuovo apparecchio, e già in precedenza dai lettori e-Reader con schermo monocromatico e dedicati.

I contenuti editoriali digitali sono ora non solo possibili, ma necessari. La nuova frontiera è stata marcata.
Chi avrà il coraggio di conquistarla?

Green Touch: il consorzio verde per la rete

Compare tra gli organi di stampa la notizia che Alcatel-Lucent, divisione del gruppo Bell, ha avviato i lavori del Consorzio il cui obiettivo dichiarato è quello di abbattere i consumi di energia elettrica dell’intera massa di apparati elettronici al mondo di mille volte il valore attuale, arrivando a consumare in un anno quanto consumano oggi tali macchinari in un giorno solo.

Il consorzio ha ricevuto un battesimo di tutto rispetto con la presenza di Steven Chu, ministro dell’Energia USA (mandato Obama) e di Ed Milliband, corrispettivo ministro per l’UK. Da segnalare anche la presenza del ministro dell’Industria francese Christina Estrosi.

L’obiettivo non è fuori portata delle attuali tecnologie, tant’è che già a cinque anni da oggi sono previsti i primi prototipi Green Touch per il mercato.

Al Consorzio hanno aderito già il MIT, la Stanford University, il Cea-Leti Francese, l’Inria, l’Imec Belga e consorzi di ricerca di Samsung e Freescale, oltre che numerosi operatori telefonici.

Per maggiori informazioni o iscrizioni al consorzio, andare al sito www.greentouch.org

Per approfondimenti invece saltate qui

Skiff, ovvero il futuro dell’e-book

Il lettore per e-reader Skiff ReaderAnnunciato al CES 2010 il nuovo lettore per e-book Skiff Reader si annuncia subito come un best seller e nel contempo come punto di riferimento per un settore dell’informazione che ha visto, in un anno, il debutto del fenomeno Kindle di Amazon.

Il nuovo prodotto ha caratteristiche che da subito lo rendono appetibile e decisamente un passo avanti rispetto a qualunque altro prodotto attualmente presente sul mercato. Lo schermo intero, di dimensioni pari a un A4, la facilità di navigazione, lo schermo costruito con una fibra di alluminio e magnesio (che rimpiazzano il ben più fragile e inelastico vetro) fanno di questo prodotto un vero gioiello per la fruizione di contenuti digitali.
Unica pecca: il solo display monocromatico, che limita la fruizione di media.
Ma questo è certamente un difetto dovuto alla giovane età e che presto verrà risolto dalla casa produttrice.

I nuovi scenari che questo lettore consente sono di pieno paper replacement per quel riguarda i giornali, le divulgazioni professionali e scientifiche e per l’entertainment.

Benvenuto dunque a Skiff, attualmente non ancora in vendita, con la speranza che la tua venuta al mondo sia di stimolo per l’editoria digitale e per reinventare anche il sistema della lettura.

Da Microbike 1.5 a 2.0

Oggi ho portato la mia bike a fare la revisione annuale. Occasione per controllare che tutto vada come deve e per fare il punto sullo stato dell’arte della tecnologia che sottostà alla bicicletta.

L’ing. ha avuto buon gioco a spiegarmi le innovazioni che in questo anno e mezzo hanno effettuato e messo in produzione. Il motore della bici è stato ottimizzato, ora consuma di meno e razionalizza meglio il dosaggio di energia della bicicletta, un display da manubrio consente di dosare la potenza erogata dalla batteria per ottimizzare consumi e quindi incrementare la durata della batteria ulteriormente, ed infine LA soluzione: la batteria al Litio. Arrivata da poco sugli scaffali ha un’autonomia REALE di 50km e dosata opportunamente arriva anche a 70km di autonomia… ragazzi… che favola. Peccato che tra batteria e caricabatteria ci vogliano 400€ di costo. Ho dovuto rimandare. Sarà l’upgrade 2.5 a cui sottoporrò la bici in quel dell’autunno. Per un nuovo anno all’insegna della bicicletta. Ormai sono FANATICO e IRRIDUCIBILE sull’argomento.

Skype aggredisce il mercato mobile

Era nell’aria da tempo, e già alcuni fortunati, dotati di palmare GPRS avevano potuto sperimentare la potenza del mezzo… ma ora una rivoluzione sta per arrivare a scuotere le fondamenta del ricco mercato mobile: Skype ha prodotto una versione del suo programma che funziona su qualunque mobile.

Il pensiero di poter usare la potente piattaforma di comunicazione in mobilità fa venire le mani sudate per l’eccitazione agli utenti, e le tempie sudate di preoccupazione alle firme del traffico mobile, che vedono i loro rosei profitti ridursi in un futuro non lontano, e le loro prospettive ridursi a quelle di fornitori di banda larga mobile.

E’ nell’aria che una simile rivoluzione fosse vicina, ma che ci si trovasse a così poco da essa, bhè questo è sicuramente un fatto su cui meditare.
Riuscite a pensare l’effetto che questo avrebbe anche sul mercato dei software di chat via internet? Skype ipoteca pesantemente anche quel settore con questa offerta.
Chi non si doterebbe di uno strumento capace di unificare la sua messaggistica, di gestire chat e chiamate voce e video a costi bassi (o addirittura gratuiti se tra due utenti skype dotati, esclusi i costi di connessione)?
Io per parte mia oggi vado a informarmi su acquisto nuovo cellulare (nell’aria da un po’) e su tariffe di comunicazione flat GPRS o UMTS con i vari operatori. Disdico il traffico voce? non so… ma magari lo metto a consumo. Con la segreta speranza di usarlo sempre meno.
Un giorno magari potrò fare la number portability dal mio gestore mobile a Skype… e allora sarà davvero il futuro.

Apre Momail Italia

Finalmente un servizio di posta elettronica per cellulari facile da impostare e da gestire. C’è solo da stare attenti ai costi di connessione (che vanno con le tariffe telefoniche sottoscritte col proprio operatore) e da fare una registrazione online alla posta momail. poi si configura la casella (quando questo passaggio non viene eseguito in automatico) e si arriva alla unificazione della messaggistica postale via cellulare. Un modo veloce per avere un check della propria posta via cellulare. Ideale per un dispositivo PUSH MAIL e relativo contratto (ie. un Blackberry), il sistema viene anche incontro a chi usa più caselle di posta e vuole evitare di configurarle tutte sul proprio cellulare. Anche per la privacy ciò è un buon vantaggio. Basta difatti modificare la sola password dell’account momail, e si pongono sotto sicurezza tutte le caselle di posta elettronica configurate sul cellulare, che in caso di furto/smarrimento, diventa così più facilmente blindabile.
Io ho già provveduto a sistemare la mia casella momail. Ora devo solo testare il sistema, in attesa dell’upgrade del mio apparecchio telefonico. Tempo di inviare una mail…

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